Francesco Guccini ha scritto una lettera a Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera per precisare il suo pensiero sulle così dette “Zone 30” al centro del dibattito in questi giorni, soprattutto nella città di Bologna. Valdiserri è intervenuto anche nel corso di un collegamento con Vitadueruote.it in cui ha raccontato il colloquio che ha avuto nei giorni scorsi con Francesco.
Questo il testo della lettera di Guccini a Luca Valdiserri.
Caro Luca,
ho letto con attenzione le tue parole sul Corriere di Bologna riguardo le cosiddette “Zone 30” e non posso che condividerle.
Sono rimasto davvero stupito nel leggere alcuni titoli e frasi che mi hanno attribuito: facevano parte di un ragionamento più ampio che non è stato riportato. Sono rimasto stupito, ma soprattutto amareggiato per come un mio pensiero sia stato travisato e interpretato in chiave polemica rispetto alle scelte che l’amministrazione del Comune di Bologna sta mettendo in campo per la sicurezza stradale.
Come potrei mai essere contro le zone 30?
L’altra sera ho semplicemente provato a spiegare che procedere a 30 km all’ora a Bologna, attualmente, è pressoché impossibile.
Con mia moglie ci abbiamo provato, ma siamo consapevoli che è molto difficile perché imporre un drastico cambiamento di mentalità alle persone che sono abituate a usare la macchina per i propri spostamenti è una cosa complessa, che richiede tempo.
E non basta una modifica delle norme del codice della strada, serve una vera e propria rivoluzione culturale per far capire alle persone che in città non si deve correre con la macchina.
L’obbligo dei 30 km orari in alcune zone della città, con tutte le conseguenze che può comportare una velocità così ridotta per le auto e per le moto, potrebbe costringere i cittadini a privilegiare le bici e i mezzi pubblici, a tutto vantaggio della sicurezza, della riduzione del traffico e anche dell’inquinamento.
Per questo penso che il Sindaco Lepore faccia bene a portare avanti questi provvedimenti. Non si tratta – come qualcuno dice – di demagogia o di interventi spot. Sono tanti piccoli tasselli di un mosaico che va costruito col tempo a tutto vantaggio dei cittadini.
Conosco, infine, la drammatica vicenda che ha colpito la tua famiglia e che ti ha, giustamente, spinto a scrivere quelle parole. Non posso nemmeno immaginare il dolore che avete provato, e che state provando, per la morte di vostro figlio Francesco. Mi è stato detto che Paola, tua moglie, lo ha ricordato con le parole di una mia canzone. Questo spiacevole equivoco mi addolora anche per questo motivo.
Spero, con queste poche righe, di aver fatto chiarezza su quello che penso e su quello che ho detto l’altra sera a margine del dialogo con il Cardinal Zuppi e con Don Luigi Verdi.
Caro Luca, ti aspetto a Pavana con Paola, da Mimmo alla Caciosteria.
Un abbraccio,
Francesco Guccini