Non ricorda nulla della sua maturità, «è passata una vita!». Ma ricorda come un incubo la matematica. Francesco Guccini, cantautore, scrittore e attore italiano, classe 1940, si è diplomato nel 1958 all’istituto magistrale Carlo Sigonio. E racconta di quegli anni.
Qual è la prima immagine che ricorda della sua maturità?
«E’ passato troppo tempo, non ricordo nulla! Sicuramente era un ‘bel pensiero’, e sono contento di essere stato promosso a giugno. A quei tempi si poteva essere anche rimandati a ottobre per la maturità. I voti delle singole prove erano espressi in decimi, si portavano tutte le materie e il programma non solo di quinta: sono decisamente più fortunati i maturandi di oggi, con il nuovo esame, sono sicuramente più ‘leggeri’».
Il tema che ha svolto?
«Non lo ricordo. Ero bravino però, ma non in matematica. Dicono che gli anziani ricordano bene il tempo passato: in realtà io ricordo il tempo della guerra ma non la maturità. Evidentemente la guerra mi deve avere scioccato più che l’esame».
E’ stata comunque la sua prima grande prova…
«Non proprio: la mia prima grande prova è stata superare l’esame di ammissione alla scuola media. Al tempo c’erano l’esame di quinta elementare e dopo quello per essere ammessi alle medie, altrimenti c’era l’avviamento professionale».
Nel 2004, c’era anche un suo testo, ‘Canzone per Piero’, tra i temi dell’esame di maturità…
«Mi ha fatto piacere e forse anche un po’ imbarazzato: essere citato assieme a Cicerone e Dante…».
Aveva già iniziato a scrivere duranti gli anni della scuola?
«Suonavo la chitarra e scrivevo qualcosa, ma certo mai avrei pensato sarebbe poi diventato il mio mestiere!»
Cosa ricorda di quegli anni?
«Il professore di storia, geografia e latino, Franco Violi: ha influenzato moltissimo il mio percorso. Era appassionati di parole, etimologia, lo ricordo ancora con grande affetto e ammirazione. Ogni tanto faccio un sogno, anzi un incubo: mi dico ‘eppure andavo così bene a scuola, come mai ora non mi ricordo più nulla?’. Ma credo che succeda a molti. Inoltre ancora non ho risolto un dilemma…».
Quale dilemma?
«Oltre al tema c’era la prova di geometria e ‘aritmetica razionale’: devo ancora capire in che cosa consistesse».
Ha mai scritto una canzone legata alle superiori?
«‘Incontro’ è stata scritta per una mia compagna delle magistrali. ‘Cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi. Ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via’. L’ho sentita poco tempo fa, vive negli Stati Uniti».
Cosa vuole dire ai maturandi?
«In bocca al lupo ragazzi, che vada tutto bene. E’ vero che oggi l’esame è più facile, però le paure ci sono sempre».
Articolo di Maria Silvia Cabri tratto da Il Resto del Carlino – Edizione di Modena del 19 giugno 2019