NOTE DI VIAGGIO – CAPITOLO 2

Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente è il secondo volume della raccolta di canzoni di Francesco Guccini, interamente prodotte e arrangiate da Mauro Pagani e interpretate dalle grandi voci della musica italiana.

 

Il disco contiene 12 tracce, un cast di grande caratura, arrangiamenti raffinati ed emozioni indimenticabili, per una vera e propria nuova pagina della musica italiana da collezionare e custodire gelosamente.

 

La raccolta vede la partecipazione – in ordine alfabetico – di Vinicio Capossela, Emma, Fabio Ilaqua, Levante, Petra Magoni, Mahmood, Fiorella Ma

nnoia, Ermal Meta, Gianna Nannini, Jack Savoretti, Roberto Vecchioni e Zucchero.

TRACKLIST

 

Dio è morto – Zucchero

Signora Bovary – Fiorella Mannoia

Autunno – Emma e Roberto Vecchioni

Vedi cara – Vinicio Capossela

Quello che non… – Gianna Nannini

Farewell – Jack Savoretti

Culodritto – Levante

Luna fortuna – Mahmood

Canzone di notte n.2 – Petra Magoni

Acque – Ermal Meta

Canzone delle domande consuete – Fabio Ilacqua e Mauro Pagani

Migranti – Francesco Guccini e I Musici

 

 

 

MIGRANTI – INEDITO

Parole di Francesco Guccini

Musica di Juan Carlos Biondini

 

 

Andavamo che non era ancor giorno,

la bocca piena di sogni e dolore,

lasciavamo in un niente di ore lì attorno,

una casa di gente e di amore

e una terra da infami, di sassi e di rabbia,

la miseria attaccata alla pelle come una scabbia

ma nei petti gonfiava un respiro

che volava in giro come una danza.

E andavamo nel mondo, America, Europa,

dovunque ci fosse uno spazio comunque,

sapendo di andare a soffrire

per vivere e ricostruire,

mescolando al sangue la storia,

per creare una nuova e vitale memoria.

In un turbinio di speranza

di vita futura,

lavoro, di gioia

per noi a decine, a migliaia,

per noi così in tanti,

per noi niente, nessuno,

per noi emigranti

E partiamo per caso, per sorte,

su quei gusci di noce affollati

di scafisti violenti di umanità nuda,

donne, vecchi, bambini e di morte,

un confuso partire, ignoto l’arrivo,

non più l’ora od il giorno

ma si arrivi e da vivo.

Ma nei cuori si allarga un respiro

che ci spinge ad andare, ad osare sul mare.

Tra paure e gli stenti di quel mare mai visto

ma stringendo un sogno fra i denti.

Che qualcuno lontano ci accolga,

ci tenda una mano a noi supplicanti,

a noi meno di niente, nessuno,

A noi diversi di pelle e cultura,

noi che siamo anche forse il futuro,

a noi immigranti.

E veniamo da un mondo di guerra e di fame dovunque

e cerchiamo una patria comunque

per tornare a sperare, per vivere ancora

e veniamo da un mondo di guerra e di fame dovunque

e cerchiamo una patria comunque

per tornare a sperare, per vivere ancora e ricominciare.